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Rodiola, antidepressivo naturale: proprietà e benefici

Rodiola, antidepressivo naturale: proprietà e benefici

La rodiola (nome scientifico “Rhodiola rosea L”) è una pianta che cresce nelle regioni fredde dell’Europa, dell’Asia e in Alaska. A suscitare l’interesse di queste popolazioni è da sempre stata la sua radice, passibile di lavorazione per ottenere estratti in grado di sortire diversi benefici. Non è un caso, allora, che la rodiola venga anche definita “radice d’oro” o “corona della regina”, quasi a voler chiarire le proprietà pregiate di questa pianta. Essa è infatti in grado di intervenire su diversi disturbi, quali ansia, anemia, impotenza, stanchezza, infezioni e dolori alla testa correlati allo stress. Allo stesso tempo la rodiola può incrementare la resistenza e le prestazioni fisiche, aumentare la longevità e migliorare la resistenza al cosiddetto “mal di montagna”. La rodiola è dunque un toccasana per chi vuole aumentare i livelli di energia, resistenza, forza muscolare, ma anche per chi vuole potenziare memoria, attenzione e capacità di fronteggiare lo stress.

 

La rodiola contro la depressione

 

Come detto, la parte di maggior interesse della rodiola in ambito fitoterapico è la radice. Qui si concentra infatti il glicoside fenolico della pianta, il salidroside, noto anche con i nomi di “rodioloside” e “rodosina”. Vi è poi un altro composto fenolico, denominato “para-tirosolo”, che insieme al salidroside influisce direttamente sui livelli di attività delle cosiddette “monoamine”, ovvero adrenalina, dopamina, norepinefrina e serotonina. Inibendo l’enzima responsabile della loro degradazione, la rodiola produce un miglioramento delle attività metaboliche generali (cuore, fegato e muscoli) ma anche intellettuali. Proprio quest’ultimo aspetto caratterizza la rodiola in ambito fitoterapico. Garantendo un incremento della capacità di concentrazione e mnemonica, la rodiola svolge infatti anche un effetto antidepressivo.

 

Va in ogni caso precisato che non vi sono claim approvati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) specifici per i prodotti a base di rodiola, e che anche l’FDA (l’agenzia del farmaco USA) non ha approvato farmaci a base di rodiola a causa della mancanza di informazioni sulla sicurezza e sull’efficacia verso la depressione. Eppure è noto l’effetto a livello ormonale prodotto dalla rodiola. Se tra le possibili cause della depressione vi è la diminuzione di serotonina nel sangue, va infatti considerato che la pianta agisce come captatore di un enzima, il COMT, che è noto per inattivare “l’ormone del buonumore”. La sua assunzione aiuta quindi a mantenere elevati i livelli di serotonina. Non solo: la rodiola esercita un’azione anche sull’ormone dello stress, il cortisolo, regolandone l’assorbimento. I suoi benefici si riversano anche sul funzionamento delle ghiandole surrenali, modulando l’apporto di zuccheri, la quantità di grasso addominale, il livello delle difese immunitario e delle capacità mnemoniche.

 

Rodiola: dosaggi, avvertenze e possibili controindicazioni

 

Se assunta oralmente, la rodiola può provocare effetti avversi quali vertigini, secchezza della bocca e mal di testa. Possono anche intervenire reazioni allergiche nei soggetti più sensibili: nel caso è bene avvertire tempestivamente il medico. In particolare dovrebbero astenersi dal consumo di prodotti a base di rodiola i soggetti con ipersensibilità presunta o certa rispetto al principio attivo. L’allestimento del preparato galenico a base di rodiola prevede la realizzazione di capsule di estratto secco. Per il trattamento della depressione lieve è consigliata la dose di 150 mg da assumere un paio di volte al giorno.

 

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