La preparazione del dr. Knutson: ecco come aiuta le ulcere da decubito
Si deve al dott. Richard Knutson, chirurgo ortopedico del Delta Orthopedic Center di Greenville, in Mississippi, l’omonimo preparato impiegato nel trattamento delle lesioni da decubito. È utilizzato in particolare nelle ulcere cavitarie, contraddistinte dalla presenza di materiale necrotico e segni di colonizzazione, in cui la medicazione dev’essere sostituita frequentemente (per via della sede e delle contaminazioni esterne da liquidi organici).
Sebbene la comunità scientifica sia divisa sulla reale utilità delle preparazione, una ricerca condotta dallo studioso e durata 5 anni (dal gennaio 1976 all’agosto 1980) mise in risalto come su 605 pazienti affetti da lesioni cutanee di varia eziologia infette, resistenti alle terapie convenzionali, si fosse verificata una guarigione completa nel 98% dei casi. Il preparato di Knutson era infatti in grado di sbrigliare rapidamente il tessuto necrotico, di velocizzare il riempimento del tessuto mancante, di ridurre le situazioni di colonizzazione e sovrainfezione e, di conseguenza, di ridurre i tempi di guarigione.
La composizione del preparato di Knutson
In cosa consiste il preparato di Knutson? Di fatto nella miscela di iodopovidone (il principio attivo del Betadine) e zucchero granulare. Essendo quest’ultima una sostanza iperosmolare, si ottiene infatti un’azione sui tessuti devitalizzati che tende a richiamare i liquidi e ad effettuare uno sbrigliamento dei tessuti necrotici con una rapidità elevata se raffrontata a quella posta in essere da altre opzioni. Il preparato svolge anche un’azione battericida e batteriostatica nei confronti dei patogeni che si collocano sul fondo di ferita (non è un caso che lo zucchero sia normalmente impiegato come conservante per gli alimenti: impedisce appunto la replicazione batterica) ed esercita un’azione eutrofizzante sui tessuti. La presenza di iodopovidone agisce a sua volta come antibatterico, antimicotico e antivirale, operando quindi con un ampio spettro di azione.
Come usare il preparato di Knutson
Il preparato di Knutson si presenta come una crema che è la miscela di zucchero e iodopovidone liquido. A seconda delle percentuali di concentrazione, si ottiene una pasta di consistenza tale da consentire il riempimento di grosse cavità ulcerose. Questa tipologia di medicamento esplica la sua azione fino a completo consumo, che generalmente avviene in 12 ore, determinando il cambio della medicazione al ritmo di una o due volte al giorno, a seconda delle esigenze della ferita.
Uno studio osservazionale ha preso in considerazione 26 casi di lesioni da decubito di IV stadio trattate secondo protocollo standard, prevedendo cioè come prima fase uno sbrigliamento chirurgico della necrosi, seguito da un accurato lavaggio mediante perossido di idrogeno e quindi con abbondante acqua minerale naturale, al fine di ottimizzare il debridement. Si è poi proceduto per un periodo di 15 giorni a medicare le ferite con preparato di Knutson ogni 12 ore. I primi dati disponibili hanno mostrato assenza di diffusione sistemica dell’infezione e dunque non necessità di ricorso ad antibiotici sistemici.
Inoltre si è assistito a sbrigliamento del fondo di lesione e al passaggio, dopo 15 giorni di trattamento, allo score di Falanga B2 da D3 per il 77% delle lesioni. Dopo questo periodo di trattamento si è proceduto all’impiego di medicazioni tecnologicamente avanzate, ultimando così la fase di sbrigliamento e permettendo ai tessuti di rigenerarsi più velocemente. Il tutto senza dimenticare, ovviamente, che per arrivare alla guarigione di una lesione da decubito bisogna intervenire su più fronti: adeguando la superficie di scarico, correggendo le comorbilità, effettuando dove possibile una mobilizzazione del paziente, curando al meglio la sua igiene e provvedendo ad alimentarlo e ad idratarlo secondo le sue specifiche necessità. Il preparato di Knutson è disponibile anche nella nostra farmacia.