Isoflavoni di soja e centella asiatica: due potenti alleati nei disturbi del microcircolo (soprattutto in estate)
Isoflavoni di soia e centella asiatica: si tratta di potenti alleati nei disturbi del microcircolo. Questo è ancora più vero in estate, quando i disturbi legati ad una cattiva circolazione del sangue venoso – tant’è che si parla di “insufficienza venosa” – si accentuano provocando non pochi disagi a chi ne soffre. Le problematiche più comuni sono a carico degli arti inferiori: pesantezza, gonfiore, dolore, inestetismi come la comparsa di capillari e cellulite, sono tutti sintomi tipici dei disturbi del microcircolo. Il sangue, infatti, finisce per ristagnare, le pareti venose perdono la loro elasticità, i tessuti non ricevono adeguata ossigenazione e ne soffrono. Come si può porre rimedio?
Isoflavoni di soja e centella asiatica
Iniziamo col definire gli isoflavoni: si tratta di un gruppo di composti fitonutrienti con azione antiossidante rientrante nella categoria dei fitoestrogeni, sostanze di origine vegetale simili agli estrogeni sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista funzionale. In ambito alimentare gli isoflavoni si trovano soprattutto nella soia e in altri legumi (tra cui lenticchie e ceci). Ma perché gli isoflavoni di soia aiutano a combattere i disturbi del microcircolo? Il motivo è da ritrovare più in generale ai benefici garantiti da questi composti contro il colesterolo. Gli isoflavoni, infatti, ostacolando la formazione di proteine LDL – il cosiddetto “colesterolo cattivo” – svolgono anche un’azione protettiva della circolazione sanguigna, impedendo l’ostruzione delle arterie.
La centella asiatica è invece una pianta appartenente alla famiglia delle Apiaceae che, come suggerisce il nome, cresce soprattutto nelle regioni orientali. La sua azione terapeutica principale riguarda proprio la circolazione sanguigna. Essa è infatti ampiamente impiegata in fitoterapia per contrastare l’insufficienza venosa e la fragilità capillare. A conferma delle sue proprietà, anche il fatto che la centella venga fatta rientrare persino nella composizione di alcuni medicinali. La frazione purificata dei triterpeni, infatti, presenta proprietà eudermiche, stimola la sintesi di collagene ed è consigliata come flebotonico negli stati di insufficienza venosa, varici, sindrome post-flebitica nonché come complemento per la terapia della cellulite. La centella asiatica viene utilizzata per uso esterno anche per curare ulcere e ragadi. La pianta sembra in grado di stimolare la produzione di collagene a livello delle pareti venose. Ne deriva che la pianta è l’ideale per combattere i sintomi associati all’insufficienza venosa cronica (quali la sensazione di gambe pesanti) e le emorroidi causate da debolezza delle pareti venose. Tali attività sembrano essere dovute alla capacità della centella di stimolare la sintesi di collagene a livello delle pareti delle vene.
Insomma, ricordate: isoflavoni di soia e centella asiatica non devono mai mancare per un’estate al riparo dai disturbi del microcircolo.