Il preparato galenico a base di kellina per curare la vitiligine
La vitiligine è una malattia cutanea che si caratterizza per la comparsa di macchie bianche dovute ad un danno delle cellule deputate alla formazione di melanina, il pigmento responsabile del colore della nostra pelle. Per curare questa condizione può risultare molto utile il preparato galenico a base di kellina. Di che si tratta?
Cos’è la kellina
La kellina è un composto estratto dalla pianta Ammi visnaga. Il suo impiego nel trattamento della vitiligine, sia orale che topico, risale alla fine degli anni Ottanta ed è collocabile presso l’Università di Vienna. Attualmente, salva diversa indicazione medica, all’uso orale, solitamente accompagnato da qualche effetto collaterale, viene preferito quello topico. Dal punto di vista chimico la kellina è un furanocumarone simile agli psoraleni. A differenza di questi ultimi, però, la kellina pur avendo proprietà fotosensibilizzanti non riporta gli stessi effetti fototossici.
Trattamento a base di kellina
La crema a base di kellina era presente in commercio in passato con il nome di Kellivit. La farmacia è in grado di sopperire all’assenza del medicinale allestendo il preparato galenico a base di kellina per trattare la vitiligine.
Per uso topico, il prodotto è da considerarsi sufficientemente sicuro e, dietro indicazione medica, può essere impiegato anche nei bambini o nei fototipi con carnagione delicata. La crema si spalma localmente soltanto sulle macchie bianche, dove stimola i melanociti a produrre melanina: in questo modo si evita l’iperpigmentazione della cute sana circostante. Generalmente si applica in una concentrazione compresa tra l’1% e il 5% per 20 minuti, fino al suo completo assorbimento.
Bisogna ricordare che l’applicazione deve avvenire circa mezz’ora prima dell’esposizione ai raggi solari (o di KUVA terapia). Ecco perché questo tipo di trattamento avviene principalmente d’estate – si parla appunto di “terapia estiva” – cioè quando molte persone affette da vitiligine vanno al mare e posso trarre grandi benefici dall’esposizione al sole. Il meccanismo d’azione della crema prevede infatti che la kellina agisca stimolando l’attività dei melanociti in combinazione con le radiazioni UV. Non essendo fototossica, a differenza di altri prodotti impiegati localmente, la kellina non comporta il rischio di ustionarsi. Il tempo di esposizione alla luce solare è all’incirca di 15 minuti. I medici spesso raccomandano che il trattamento segua una frequenza di una volta al giorno, ma le indicazioni del dermatologo possono ovviamente variare in quanto a dosaggi e tempi di esposizione a seconda dei casi.
Kellina, i vantaggi del preparato galenico
Proprio nell’elasticità, nella capacità di venire incontro alle diverse esigenze del paziente, calibrando quantitativo e concentrazione sulla base delle indicazioni del medico, risiede il più grande vantaggio del preparato galenico allestito dal farmacista rispetto al farmaco commerciale. La crema a base di kellina viene realizzata dietro presentazione di ricetta medica ripetibile, valida 6 mesi per un massimo di 10 preparazioni. Si conserva a temperatura ambiente e ha una scadenza massima di 6 mesi a seconda delle materie prime utilizzate.