Giornata mondiale dell’Alzheimer, il ruolo degli antiossidanti nella prevenzione
Il 22 settembre è la Giornata mondiale dell’Alzheimer. Una ricorrenza dedicata alla sensibilizzazione sulla malattia neurodegenerativa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, ma anche e soprattutto un’importante occasione per fare il punto sullo stato della ricerca, le nuove scoperte scientifiche e le possibili strategie di prevenzione. Tra queste ultime, un’attenzione crescente viene data agli antiossidanti come la vitamina C, il licopene e il coenzima Q10, che potrebbero offrire un sostegno nella lotta contro lo stress ossidativo, uno dei fattori chiave associati all’Alzheimer.
Una panoramica sull’Alzheimer
L’Alzheimer è la forma più comune di demenza, caratterizzata da un progressivo declino delle funzioni cognitive, che include perdita di memoria, difficoltà di linguaggio e alterazioni comportamentali. Attualmente, sono oltre 55 milioni le persone affette da questa malattia a livello globale, un numero destinato a raddoppiare nei prossimi decenni a causa dell’invecchiamento della popolazione.
In Italia, si stimano circa 1,2 milioni di casi di demenza, di cui almeno 600.000 sono attribuibili all’Alzheimer. Il carico emotivo ed economico per le famiglie e il sistema sanitario è enorme, rendendo essenziale lo sviluppo di strategie di prevenzione e gestione.
Il ruolo dello stress ossidativo
Uno degli elementi più studiati nella patogenesi dell’Alzheimer è lo stress ossidativo. Questa condizione si verifica quando c’è uno squilibrio tra la produzione di radicali liberi e la capacità dell’organismo di neutralizzarli attraverso gli antiossidanti. I radicali liberi possono danneggiare le cellule cerebrali, contribuendo alla formazione delle caratteristiche placche amiloidi e dei grovigli neurofibrillari osservati nei pazienti affetti da Alzheimer.
Gli antiossidanti: un aiuto, non una cura
Gli antiossidanti, pur non essendo una terapia per l’Alzheimer, possono offrire un contributo significativo nel ridurre lo stress ossidativo e, quindi, aiutare a rallentare il declino cognitivo. Tra i più promettenti troviamo la vitamina C, potente antiossidante che protegge le cellule cerebrali dai danni ossidativi: alcuni studi hanno evidenziato che persone con livelli più alti di vitamina C nel sangue hanno un rischio ridotto di sviluppare la malattia. C’è quindi il licopene, un carotenoide presente nei pomodori e in altri frutti rossi, che ha dimostrato proprietà neuroprotettive grazie alla sua capacità di neutralizzare i radicali liberi. Infine, il Coenzima Q10: una sostanza prodotta naturalmente dall’organismo che agisce come un antiossidante e supporta la produzione di energia nelle cellule. Sebbene non esistano ancora prove definitive, potrebbe aiutare a migliorare le funzioni cognitive nei soggetti affetti da Alzheimer.
La prevenzione: uno stile di vita sano
Sebbene al momento non esista una cura per l’Alzheimer, è noto che un approccio preventivo basato su uno stile di vita sano può ridurre il rischio di sviluppare la malattia. Oltre a una dieta ricca di antiossidanti, è consigliabile mantenere un’attività fisica regolare, evitare il fumo e limitare il consumo di alcol. Anche stimolare il cervello con attività intellettuali e sociali può contribuire a mantenere la mente attiva e rallentare l’insorgenza dei sintomi.