Depressione post vacanze? Scegli rodiola e ginseng
In particolare dopo le vacanze, il rischio che la depressione si impossessi di noi è dietro l’angolo. Il ritorno alla routine quotidiana, ai problemi di tutti i giorni, magari un lavoro che non ci soddisfa pienamente, sono ingredienti che rischiano di farci sprofondare in uno stato depressivo, solitamente blando, che è bene in ogni caso tentare di scacciare al più presto. I rimedi contro la depressione sono tanti, ma ce ne sono un paio di origine naturale che possono fare al caso nostro in situazioni come quella appena illustrata.
Rodiola contro la depressione
Iniziamo dalla rodiola (Rhodiola rosea), piccola pianta erbacea nota come “radice d’oro” o “radice artica”. Il suo impiego si ritrova nella medicina tradizionale russa, scandinava e cinese, dove viene propagandato per il suo apporto alla vitalità fisica e cognitiva. Quando il nostro corpo è sottoposto a stati prolungati di stress-psicofisico, infatti, la rodiola sembra diminuire la stanchezza e la fatica.
La rodiola intesa come pianta medicinale vanta una storia lunga: oggi come in passato a essere impiegata è la radice, dove si concentra il glicoside fenolico della rodiola, il salidroside, conosciuto anche come rodioloside o rodosina. Vi è poi da segnalare anche la presenza di un composto fenolico chiamato para-tirosolo. Salidroside e para-tirosolo influiscono direttamente sui livelli di attività delle cosiddette “monoamine” (ovvero dopamina, adrenalina, norepinefrina, serotonina).
L’inibizione dell’enzima responsabile della loro degradazione produce un miglioramento delle attività metaboliche generali (cuore, fegato e muscoli) ma anche intellettuali. Ed è quest’ultimo l’aspetto che più ci interessa: oltre a garantire un incremento della capacità di concentrazione e di quella mnemonica si ha anche un effetto antidepressivo. Bisogna in ogni caso sottolineare che la FDA (Food and Drug Admininistration) non ha approvato i farmaci sulla rodiola a causa della mancanza di informazioni sulla sicurezza e sull’efficacia verso la depressione.
Dosi e modo d’uso variano a seconda della provenienza della materia prima: tra le controindicazioni la possibilità che la rodiola interferisca con l’azione terapeutica di antidepressivi, ansiolitici, barbiturici, diuretici e, se assunta con dosaggi elevati, causi irritabilità e insonnia.
L’allestimento del preparato galenico prevede la realizzazione di capsule di estratto secco di rodiola nella dose di 150 mg da assumere un paio di volte al giorno.
Ginseng contro la depressione
Al pari della rodiola anche il ginseng può rivelarsi un alleato nel trattamento della depressione. Il ginseng è una pianta nota con il nome di Panax originaria dell’Asia orientale e del Nord America. Le essenze utilizzate in ambiti medici (ma anche estetici) si estraggono dalla sua radice, chiamata Fiore della vita, che contiene un complesso di steroidi glicosidi di natura triterpenica oltre che saponine, vitamine B, C,A, E e K, acido folico e minerali ed oligoelementi quali sodio, zolfo, potassio, ferro e manganese.
L’aspetto che qui più ci interessa illustrare è quello relativo ai benefici prodotti dal ginseng rispetto agli stati depressivi. In questo caso a fare la differenza sono le vitamine del gruppo B, fondamentali per un corretto funzionamento del nostro sistema nervoso.
L’azione del ginseng si rivela decisiva per l’attivazione dell’ipotalamo, responsabile della produzione dell’ormone ACTH che a sua volta fa incrementare l’ormone cortisolo che aiuta a combattere lo stress. Come la rodiola, anche il ginseng ha poche controindicazioni e molti detrattori, dubbiosi sulle sue presunte proprietà benefiche. Tra gli effetti collaterali più comuni abbiamo nervosismo ed eccitabilità (in calo però dopo i primi giorni), mentre solo di rado si assiste ad episodi più seri come asma o aumento della pressione.
Il ginseng può interagire con i farmaci anticoagulanti e antinfiammatori non steroidei e se assunto con psicofarmaci e ansiolitici annullarne l’efficacia. Non è indicato per le donne in gravidanza poiché contiene fitosteroli, né caso di ulcere.
Nel caso del ginseng, il preparato galenico prevede l’allestimento di capsule da 250 mg da assumere due-tre volte al giorno.