Caso trombosi da vaccino AstraZeneca: un po’ di chiarezza
Nei giorni scorsi è scoppiato, perlopiù sulla stampa, il “caso AstraZeneca“. Tutto è nato dopo alcune segnalazioni riportanti problemi circolatori (trombosi) riscontrati in alcune persone che da poco avevano ricevuto il siero dell’azienda britannico-svedese e alcune morti sospette. Di fatto, la prova lampante che la farmacovigilanza, ovvero quell’insieme di attività finalizzate all’identificazione, valutazione, comprensione e prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema associato all’uso di medicinali -in questo caso il vaccino – funziona a dovere.
Sebbene l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) abbiano da subito tenuto a rassicurare l’opinione pubblica sul fatto che al momento non sussiste un “nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi”, ovvero che non vi è alcuna prova del fatto che a determinare questi problemi circolatori sia stato il siero di AstraZeneca, a scopo precauzionale, alcuni Paesi europei, compresa l’Italia, hanno deciso di sospendere i lotti correlati a questi avvenimenti. Il danno d’immagine, però, era ormai compiuto. Fomentate dai toni allarmistici di alcuni giornali italiani, molte persone hanno iniziato a guardare con sospetto – per usare un eufemismo – il vaccino in questione.
AstraZeneca a Napoli: le persone disertano il centro vaccinale
Esemplare quanto accaduto di recente a Napoli, dove molte persone hanno deciso di disertare il centro vaccinale della ASL NA1 presso la Mostra d’Oltremare. Svanite nel nulla le file dei giorni scorsi: molti aventi diritto al vaccino non si sono presentati. Una conferma ulteriore del fatto che il patrimonio più importante, nel corso di una campagna di vaccinazione di massa, è la fiducia dei cittadini e che la disinformazione può fare grossi danni.
I numeri di AstraZeneca
Soltanto in Europa sono state finora somministrate circa 16 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca, senza che venissero a galla effetti collaterali o reazioni avverse differenti da quelle descritte nel corso dei test clinici che, lo ricordiamo, non hanno saltato alcuno step proprio per garantire la sicurezza del medicinale.
I casi di trombosi rilevati nell’Unione Europea tra i soggetti vaccinati con AstraZeneca sono stati finora 30 a fronte di 5 milioni. Un dato non dissimile rispetto a quello di altri periodi e in assenza del vaccino. Nel Regno Unito, con oltre 11 milioni di dosi somministrate dello stesso vaccino, secondo l’ultimo rapporto delle autorità sanitarie sono stati rilevati 3 decessi e 45 trombosi tra i vaccinati: un dato che con Pfizer/BioNTech sale a 48 casi.
Insomma, questi dati sono la conferma che l’attenzione delle autorità sanitarie è massima. La migliore garanzia possibile del fatto che i vaccini approvati dagli enti regolatori sono sicuri e, per usare le parole dell’EMA rispetto ad AstraZeneca, “i benefici del vaccino continuano a superare i rischi e la sua somministrazione può continuare, mentre proseguono le indagini sulle trombosi”.