Caos tamponi in Campania: lunghe file davanti ai laboratori
Ormai è vero e proprio caos tamponi in Campania. La situazione sembra essere del tutto fuori controllo e soltanto pensare di gestire il flusso di richieste appare ad oggi come un’ipotesi ‘lunare’. Basta dare un’occhiata all’esterno dei laboratori privati che effettuano i tamponi per rendersi conto della dura, e per molti versi inaccettabile, realtà. L’offerta messa in campo non è in alcun modo in grado di soddisfare la domanda che arriva dall’utenza, con decine di persone che ogni giorno, fin dalle prime ore del mattino, si mettono in fila, pronti ad affrontare una lunga attesa, pur di sottoporsi a tampone.
Non va meglio per quanto riguarda i tamponi a domicilio: le strutture private che in città offrono questo servizio, in media, non riescono ad eseguire il test prima di 3 o 4 giorni. Con buona pace della necessità di circoscrivere il prima possibile il contagio effettuando un rapido tracciamento dei test.
Caos tamponi e istituzionale
Intanto anche la situazione di costante guerriglia istituzionale non aiuta. Oggi, intervistato su Rai Radio1 all’interno di Radio anch’io, è stato il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, a puntare il dito contro la Regione per la gestione della crisi sanitaria, profetizzando che “andremo sicuramente al lockdown in Campania” visto che “sono rimasti 15 posti in terapia intensiva“. Poche ore più tardi è arrivato l’annuncio del governatore De Luca, che si è detto pronto ad istituire un coprifuoco in tutta la regione a partire dalle ore 23 di venerdì 23 ottobre, una sorta di “lockdown serale” che, come annunciato dallo stesso ex sindaco di Salerno, comprenderà “il blocco di tutte le attività e della mobilità da questo fine settimana in poi”.