Cannabis terapeutica veterinaria: una frontiera tutta da scoprire
Quando si parla di cannabis terapeutica e dei suoi benefici per i malati viene spontaneo pensare al suo impiego sugli esseri umani. Questo perché molti non sono a conoscenza della cannabis ad uso veterinario, divenuta ormai anche in Italia una vera e propria realtà in grado di migliorare le condizioni di vita dei nostri amici animali.
Cannabis ad uso veterinario: per quali malattie?
Partiamo dalla domanda più importante: a cosa serve somministrare cannabis ad uso veterinario? Le implicazioni possono essere le più diverse: la cannabis terapeutica può aiutare animali malati o anziani a recuperare l’appetito, ma anche a dare sollievo dal dolore e a migliorarne la mobilità. Nel ventaglio di malattie di piccoli animali (cani, gatti, ecc.) che solitamente possono essere trattate con la cannabis terapeutica troviamo artrosi, ictus, nevriti, decadimento cognitivo in animali anziani, malattie neurologiche, epilessia, diabete, dermatiti, tumori, patologie del tratto gastrointestinale, malattie autoimmuni e osteoporosi. Basta scorrere questo elenco per rendersi conto che la cannabis ad uso veterinario rappresenta una frontiera tutta da esplorare!
Cannabis ad uso veterinario: si può prescrivere?
Il quesito che sorge spontaneo, adesso, è il seguente: la cannabis terapeutica ad uso veterinario si può prescrivere in Italia? La risposta è sì. In particolare è l’art. 10, c. 1 del Dlgs 193/2006 a chiarire che in mancanza di un farmaco industriale disponibile per l’animale, il Veterinario può prescrivere “un medicinale veterinario preparato estemporaneamente da un farmacista in farmacia a tale fine, conformemente alle indicazioni contenute in una prescrizione veterinaria”. Questa norma, è bene precisarlo, è valida esclusivamente per gli animali nDPA cioè non destinati all’alimentazione umana (cani, gatti, tartarughe ecc.), ma non è estensibile agli animali DPA produttori di alimenti (ovini, suini, bovini, ecc…). Ogni veterinario può prescrivere la terapia a base di cannabis per l’animale: non esistono limiti quantitativi o di durata della terapia. Ogni ricetta medica ha validità temporale di 30 giorni escluso quello in cui è stata redatta.
Cannabis ad uso veterinario: in quali forme?
La forma farmaceutica di cannabis terapeutica ad uso veterinario più prescritta dai medici è l’olio di cannabis. È facile da somministrare (gocce) e da dosare in ossequio alle indicazioni del veterinario. Inoltre è pronto all’utilizzo dal momento che la cannabis viene già decarbossilata dal farmacista galenico, nonché ampiamente accettato dall’animale, che nel cibo può anche dimostrare di apprezzarlo. La varietà prescritta maggiormente nella cannabis ad uso veterinario dai medici che vogliono ottenere preparazioni galeniche ad alto contenuto di cannabidiolo è il Bedrolite/Aurora (< 1% THC e 9% CBD); per un olio di cannabis ricco sia di THC che di CBD solitamente viene invece preferito il Bediol/FM2. Insomma, se avete un animale con qualche problema di salute potete parlare con il vostro veterinario di fiducia dell’ipotesi di sottoporlo a trattamento a base di cannabis terapeutica. Nel caso in cui il medico si dimostri favorevole non vi resterà che recarvi in farmacia a prendere il vostro preparato galenico!