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Blister settimanale: evitare errori nella somministrazione dei farmaci

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Blister settimanale: evitare errori nella somministrazione dei farmaci

Un blister settimanale come aiuto per rispettare la terapia prescritta dal medico curante? Sì, un semplice “portapillole” può rivelarsi decisivo per l’assunzione corretta dei farmaci e l’ottenimento della cosiddetta “compliance“, l’aderenza alla terapia farmacologica.

Sono da capogiro le stime fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in riferimento all’impatto che la mancata osservanza delle indicazioni terapeutiche comporta: negli Usa ammonta a circa 100 miliardi di dollari l’aggravio di costi derivante dal fatto che il 40% circa degli adulti non segue le prescrizioni di farmaci a lungo termine in maniera adeguata. In Europa non va molto meglio se uno studio del 2012 ha indicato in poco meno di 200mila ogni anno le morti per mancata aderenza terapeutica o per errori di dosaggio o di assunzione di farmaci.

 

L’utilità del blister settimanale

 

Immaginate di dover prendere un antibiotico per riprendervi da una brutta influenza. Quante volte vi è capitato di dimenticare di assumere una compressa o comunque di non rispettare l’orario prestabilito? Ora pensate a quei pazienti che hanno bisogno di assumere più di una pillola al giorno. Per queste persone il blister settimanale si rivela di vitale importanza: una suddivisione delle 24 ore in scomparti dedicati a “mattina”, “pranzo”, “pomeriggio” e “sera” può risultare fondamentale per evitare dimenticanze o confusione nell’assunzione dei farmaci (“Ho già preso la pillola stamattina?”).

 

I sei tipi di pazienti che necessitano del blister

 

Sono state classificate almeno sei tipologie di pazienti che non osservano in maniera adeguata la terapia farmacologica prescritta. Ci sono quelli inconsapevoli dell’importanza di seguire le indicazioni del medico; quelli che ritengono troppo impegnativo seguire la terapia alla luce dei risultati che essa (secondo loro) garantirà; poi ci sono quelli che fanno i conti con una terapia la cui gestione è troppo complessa; i pazienti che non sono sufficientemente attenti; quelli che sono vittime dei loro falsi convincimenti sulle terapie e infine quelli che non le seguono poiché non convinti dalle stesse.

Il ruolo del farmacista

 

Per il raggiungimento dell’obiettivo di aderenza alla terapia, il ruolo del farmacista è fondamentale. Le farmacie sono il primo presidio verso cui i malati sono soliti rivolgersi per venire a capo di un dubbio riguardante la propria terapia. Questo accade non a torto, dal momento che il farmacista conosce ogni aspetto del medicinale. Suo dovere è quello di fornire chiare indicazioni sui farmaci prescritti, sull’importanza di osservare la terapia nei modi e nei tempi prescritti dal medico.

Il contatto diretto con i pazienti, quello con il medico di famiglia e gli altri operatori sanitari coinvolti, la consulenza farmacologica, lo “switch” (scambio tra farmaco di marca e farmaco generico) sono tutti aspetti che integrati con l’utilizzo del blister settimanale consentiranno un miglioramento complessivo dello state di salute psico-fisico di un paziente più sicuro di sé, più attento alla terapia e di conseguenza più sano.