Alfa Alfa: la pianta della menopausa
Sentendo parlare di Alfa Alfa il primo pensiero va inevitabilmente al personaggio di “Simpatiche canaglie“, alla sua riga in mezzo ai capelli, al suo inimitabile ciuffo dritto e appuntito. Eppure quando si parla di Alfa alfa ci si può riferire – come nel nostro articolo – ad una pianta conosciuta da sempre come Erba medica. In latino “Medicago sativa“, essa appartiene alla famiglia delle Fabaceae (o Leguminose) e fin dall’antichità è stata apprezzata per le sue numerose proprietà curative. Ciò non sorprende dal momento che la pianta è ricca di proteine, fibre, vitamine e sali minerali, oltre a fornire un ottimo apporto di aminoacidi e fitoestrogeni (isoflavoni e cumarina).
Alfa alfa in menopausa
Proprio quest’ultima caratteristica, ovvero l’abbondanza di isoflavoni, cumestrolo e cumarine – tutte sostanze naturali che regolano la produzione ormonale all’interno dell’organismo – si rivela particolarmente utile per le donne in menopausa. L’Alfa alfa infatti riesce a contrastare i disturbi caratteristici di questa fase della vita di ogni donna grazie alla produzione di fitoestrogeni. Questi ultimi rappresentano l’alternativa naturale alla terapia ormonale sostitutiva che, per diverse ragioni, continua a spaventare tante donne che pure vanno incontro, per via della carenza di ormoni tipica della menopausa, a problematiche non solo di natura emotiva, ma anche fisica (vampate, osteoporosi, malattie del sistema circolatorio, ecc.).
Le modalità per introdurre l’Alfa alfa nella propria dieta sono molteplici. Si può optare per delle tisane con delle foglie essiccate; la si può aggiungere ad insalate, stufati e zuppe o, sotto forma di polvere, a tante ricette (ma attenzione se avete come ospiti donne in gravidanza o impegnate nella fase di allattamento). Ancora più comoda, per chi vuole condurre una vera e propria “terapia” a base di Alfa alfa, la soluzione che risponde al suo consumo tramite capsule, proprio come un integratore.