Vitiligine: preparato galenico di Ginkgo Biloba per limitarne i sintomi
Nel focus dedicato alla vitiligine non può mancare uno spazio dedicato alle proprietà del Ginkgo Biloba nel trattamento di questa malattia della pelle dai risvolti ancora poco chiari per la comunità scientifica. Pianta originaria della Cina, comparsa sulla Terra circa 200 milioni di anni fa meritandosi non a caso l’appellativo di “fossile vivente”, il Ginkgo presenta all’interno delle foglie (fresche o essiccate) e dei semi numerosi componenti bioattivi di interesse fitoterapico.
Ciò risulta vero a maggior ragione quando si parla di vitiligine. Sebbene infatti non vi sia attualmente una cura definitiva per la patologia, contraddistinta da una progressiva perdita di melanina, il preparato galenico a base di Ginkgo Biloba può risultare d’aiuto nel limitarne i sintomi tipici.
A sostenere l’efficacia del Ginkgo nel contrasto alla vitiligine, e in particolare del suo estratto secco, sono stati alcuni studi preliminari (confermati nel 2019 anche da un lavoro di revisione) che hanno osservato la capacità di arrestare in maniera significativa la depigmentazione. Gli stessi lavori di ricerca hanno poi osservato come, in certi casi, si sia assistito ad una ripigmentazione della cute nelle aree già intaccate della melanina.
Non è completamente chiaro il meccanismo d’azione alla base di questi effetti, ma l’ipotesi più in voga tra gli esperti è che possa essere riconducibile alle proprietà antiossidanti e modulatrici del sistema immunitario che caratterizzano la pianta. A differenza di altri rimedi naturali contro la vitiligine, il preparato galenico a base di Ginkgo Biloba risulta più efficace quando assunto su base orale anziché applicato localmente sulle aree interessate dalla depigmentazione. Per avervi accesso occorre presentare in farmacia una ricetta medica ripetibile, valida per 6 mesi e per un massimo di 10 preparazioni.