Disturbi cardiovascolari: la citisina per smettere di fumare
Diversi studi hanno ormai accertato il legame esistente fra il fumo di sigaretta e il rischio cardiovascolare. Chi fuma ha una probabilità da due a quattro volte maggiore rispetto ai non fumatori di incorrere in una malattia cardiovascolare. Non è un caso, insomma, che fra tutti i decessi causati dalle malattie cardiovascolari, all’incirca uno su cinque sia strettamente connesso al fumo. Ecco perché è importante smettere al più presto di fumare. Difficile? Lo è di meno, se si usa la citisina.
Cos’è la citisina
Alcaloide reperibile in molte piante della famiglia delle Fabaceae, questa molecola viene estratta principalmente dal maggiociondolo, pianta anche nota con il nome di “fake tobacco”, ovvero “finto tabacco”. In questa definizione risiede già un indizio delle proprietà della citisina nella terapia di disassuefazione dal fumo. Diversi studi – tra i più recenti uno pubblicato sul “New England Journal of Medicine” nel 2011 – hanno confermato la sua efficacia. Addirittura nel 2015 altre ricerche hanno dimostrato che il trattamento a base di citisina può essere più efficace della classica terapia sostitutiva a base di nicotina.
Citisina: il meccanismo d’azione
La citisina è un agonista parziale dei recettori nicotinici α4β2 presenti a livello cerebrale. Si tratta degli stessi recettori cui si lega la nicotina derivante dal fumo di tabacco. Stabilendo un legame con essi, oltre a ridurre i sintomi caratteristici dell’astinenza da nicotina (stanchezza, irritabilità e calo della concentrazione), la citisina è anche capace di diminuire, e alle volte di eliminare del tutto, la sensazione di piacere e gratificazione derivante dal fumo. Ovviamente non si deve pensare di essere di fronte ad una pozione magica: come per tutti gli altri farmaci impiegati nella disassuefazione da fumo, il successo della terapia è legato alla volontà del paziente, che dev’essere consapevole di assumere un “aiuto” alla propria impresa. Attenzione però a pensare che quello offerto dalla citisina sia un aiuto meramente psicologico. Al contrario: l’impatto di questa sostanza è talmente fisico che sensazioni associate al fumo quali la sensazione della sigaretta tra le dita, l’odore o il colore della brace non sono in alcun modo compensate dall’assunzione di citisina. Ecco perché è bene sapere che la citisina farà la propria parte, ma anche il fumatore deve metterci del suo, sapendo che in gioco c’è la propria salute, presente e futura.
Come assumere la citisina
Il farmacista galenico può partire dalla materia prima pura di grado farmaceutico e allestire delle capsule di citisina. Vi sono tre schemi terapeutici: classico, leggero e prolungato. La premessa fondamentale è la seguente: dall’inizio della terapia bisogna ridurre il numero di sigarette fumate fino a smettere completamente entro il quinto giorno di trattamento.
Lo schema classico dura 25 giorni e si caratterizza per una progressiva riduzione delle assunzioni. Si inizia con 6 capsule al giorno nei primi tre giorni e si arriva ad una-due assunzioni negli ultimi quattro.
Lo schema leggero prevede una tattica inversa: si comincia con 2 capsule al giorno e si sale progressivamente fino ad arrivare a quota 6 capsule da assumere al settimo giorno di terapia. Da lì in poi ha inizio la discesa, con 3 capsule al dì fra 20esimo e 30esimo giorno.
Infine lo schema prolungato, pensato per coloro che non riescono a smettere entro i 5 giorni richiesto, basato su una terapia che si snoda per oltre un mese.
La terapia a base di citisina per smettere di fumare va intesa non solo come aiuto nella cessazione di un brutto vizio, ma anche in funzione di prevenzione di malattia cardiovascolari ed oncologiche. Per aver accesso ai preparati a base di citisina è necessario presentare in farmacia una ricetta medica ripetibile redatta dal medico, valida 6 mesi per un massimo di 10 preparazioni.