Citrus aurantium: un rimedio naturale per bruciare i grassi
“Citrus aurantium“: è questo il nome scientifico dell’arancio amaro. Albero sempreverde, antico ibrido (probabile incrocio tra il pomelo e il mandarino), il suo frutto si contraddistingue per avere un sapore acre, molto forte, che lo rende per questo poco utilizzato a livello alimentare. Molto più apprezzate sono le sue proprietà curative. La medicina tradizionale impiega infatti diverse parti della pianta: fiori e foglie vengono utilizzati per realizzare infusi con lieve effetto sedativo e contro i disturbi di stomaco; l’industria farmaceutica invece impiega in particolare la scorza del frutto per allestire digestivi e tonici, nonché estratti e integratori per favorire il dimagrimento.
Il citrus aurantium come termogenico
A caratterizzare l’arancio amaro a livello farmacologico è l’elevata concentrazione di sinefrina. Questa molecola interagisce infatti con i recettori B3 adrenergici, localizzati prevalentemente nel tessuto adiposo bruno. Caratteristica importantissima, che rende la sinefrina comunemente utilizzata a fini dimagranti. Gli integratori a base di Citrus aurantium per la riduzione del peso corporeo contengono generalmente dai 100 mg ai 400 mg di estratto di arancio amaro, e forniscono dai 10 ai 30 mg di sinefrina per dose giornaliera. L’impiego dell’estratto di Citrus aurantium nella composizione di così tante preparazioni dimagranti si spiega con la possibile azione della sinefrina sui grassi corporei. Essa infatti attiva la lipolisi (ovvero il processo di rottura e consumo del grasso) ma favorisce anche la termogenesi, provocando cioè l’aumento delle calorie bruciate dall’organismo.
Il Citrus aurantium risulta dunque indicato per aiutare i soggetti in sovrappeso o obesi a perdere chili, ovviamente dietro consiglio di uno specialista, che affiancherà agli integratori un’apposita dieta dimagrante. Nella maggior parte dei casi gli estratti vedono la presenza, oltre al Citrus aurantium, di caffeina ed estratti del thé verde. A fare la differenza non è comunque la quantità di estratto secco, bensì quella di sinefrina.
I possibili effetti collaterali
È importante attenersi alle dosi indicate sulle etichette dei singoli integratori, senza peraltro dimenticare che per quanto si tratti di un rimedio naturale, l’assunzione di arancio amaro può comportare degli effetti collaterali. A rischio di riscontrare dei problemi possono essere in particolare soggetti a rischio cardiovascolare (ipertesi, cardiopatici, obesi, ipertiroidei), ma anche i bambini sotto i 12 anni, le donne in gravidanza o in fase d’allattamento. Se assunta a dosaggi importanti, la sinefrina può infatti causare tachicardia, iperagitazione, aritmie, crisi ipertensive e problemi cardiaci in genere. Va comunque detto che è molto bassa la probabilità di andare incontro a problematiche simili alle dosi presenti negli integratori. Il rischio aumenta se il soggetto assume altre sostanze stimolanti del sistema nervoso centrale (quali caffeina, estratti del thè verde, ecc.).