Anche i vaccini antinfluenzali in farmacia
Vaccinazione antinfluenzale in farmacia: arriva il via libera della Conferenza Stato-Regioni al Protocollo d’intesa concordato dal ministero della Salute con Federfarma e Assofarm previa concertazione con il Commissario per l’emergenza Covid, il generale Figliuolo, e la Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani). Rispetto alla bozza anticipata il 19 ottobre dal Quotidiano Sanità, vi è però una modifica sostanziale: in farmacia sarà infatti possibile vaccinare tutti i soggetti a cui si rivolge la campagna antinfluenzale, compresi minorenni e pazienti a rischio di reazioni allergiche, che in un primo momento erano stati tagliati fuori.
Restano invece confermate le altre disposizioni: il compenso per l’inoculazione – indipendentemente che si tratti di vaccinazione in regime rimborsato o privato, ovvero con il vaccino acquistato del paziente di tasca propria – sarà di 6,16 euro; accettazione, somministrazione e monitoraggio post-vaccinale saranno invece organizzate in tre aree distinte oppure, come specifica il Protocollo, “in un unico locale, purché sia garantita la separazione degli spazi e il rispetto del distanziamento”. Questi spazi dovranno essere allestiti all’interno della stessa farmacia, premurandosi però di garantire una separazione da quelli destinati all’accoglienza dei clienti e di arieggiarli in maniera opportuna. In alternativa sarà possibile predisporre allo scopo un’area esterna.
Il corso di formazione dei farmacisti: polemiche in vista?
Sono in ogni caso destinate a far discutere le disposizioni del Protocollo d’intesa che riguardano la formazione dei farmacisti: è infatti affidato all’Istituto Superiore di Sanità l’organizzazione di uno “specifico corso” abilitante. Il punto chiave è che si tratta di un evento formativo del tutto differente dai corsi ISS 174F20 e 177F21, ovvero i Fad frequentati dai farmacisti per effettuare la vaccinazione anti-Covid e aventi come oggetto da una parte la somministrazione in sicurezza del siero (corso proposto nel dicembre 2020), dall’altra il focus di approfondimento realizzato nell’aprile 2021. Per partecipare al nuovo corso abilitante è necessario però aver superato entrambi i corsi Fad: ragion per cui il primo in particolare resterà disponibile fino al prossimo 15 dicembre (con iscrizioni entro il 10) così da permettere ai farmacisti che non l’hanno frequentato e desiderano vaccinare contro l’influenza di rimettersi in pari.
Ciò significa, per essere ancora più chiari, che i farmacisti che fino ad oggi non hanno vaccinato contro il Covid ma vogliono partecipare alla campagna antinfluenzale, dovranno frequentare e superare tre corsi uno dopo l’altro. Di certo non manca il tempo: prima che il Protocollo d’Intesa diventi operativo a tutti gli effetti, e che le farmacie inizino a somministrare i vaccini, bisognerà infatti attendere non solo che i farmacisti siano abilitati ma pure che ogni Regione recepisca l’intesa mediante specifici accordi con le rappresentanze locali delle farmacie.
“Riconosciuta la professionalità dei farmacisti italiani”
Ad esprimere soddisfazione per l’intesa raggiunta è stato Raffaele Donini, coordinatore degli assessori alla Salute, che ha salutato il via libera emerso dalla Conferenza Stato-Regioni parlando di “una vera e propria rivoluzione” che si inserisce nel solco della cosiddetta “farmacia dei servizi”, rappresentando un tassello aggiuntivo per “la composizione di una nuova sanità del territorio, di prossimità, obiettivo a cui tendiamo con tutte le nostre energie e che lo stesso Pnrr mette a fuoco come risultato atteso”. Dello stesso tenore il commento della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, che ha interpretato l’ok alla vaccinazione antinfluenzale da parte dei farmacisti come “un importante traguardo che li accomuna ai colleghi di Francia, Gran Bretagna, Irlanda e di altri paesi”, nonché ad un “ulteriore riconoscimento della professionalità dei farmacisti italiani e del loro impegno tanto nell’assistenza ai cittadini quanto nell’evoluzione del loro ruolo professionale”.