Campania, vaccino anti-covid in farmacia con Pfizer e Moderna
Si riparte con la vaccinazione anti-Covid in farmacia. Dopo lo stop dell’ultima settimana, con il caos Astrazeneca, i dubbi su Johnson&Johnson e il braccio di ferro tra il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e il ministero della Salute e la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo, è una circolare dell’unità di crisi a dare il senso della schiarita. Nel documento, inviato a Federfarma Campania e, per suo tramite, ai titolari di farmacia, vengono messe nero su bianco le nuove linee guida che regoleranno la vaccinazione sotto casa.
Vaccini in farmacia: le nuove regole
Il primo punto riguarda il tema più discusso di questi giorni: in farmacia non saranno somministrati vaccini a vettore virale (dunque AstraZeneca e Johnson) a soggetti di età inferiore ai 60 anni. Per le dosi del vaccino Johnson & Johnson non ancora smaltite si provvederà all’inoculazione dei cittadini over 60. Si tratta già di una novità importante: prima dell’invio di questa circolare, infatti, l’accordo quadro con la Regione prevedeva che ad essere vaccinate in farmacia potessero essere solamente le persone di età compresa fra i 18 e i 59 anni. Al di sopra di questa soglia, in ogni caso, verranno esclusi i soggetti aventi condizioni di salute precarie, estremamente vulnerabili o che abbiano uno storico di gravi allergie ai farmaci (sebbene fino ad ora l’anafilassi non si sia mai verificata in un centro vaccinale in Italia). In farmacia, dunque, saranno somministrati sia i vaccini a vettore virale sia quelli a mRna. Viste le modalità di conservazione meno complesse, è probabile che ai farmacisti vengano consegnate dosi del vaccino Moderna, ma in presenza di una buona struttura organizzativa si potrà procedere anche con Pfizer.
Presidente Ordine dei farmacisti Napoli: “Importante sapere su quante dosi possiamo contare”
Ciò che è importante pretendere, però, è la chiarezza, come ha spiegato a a Il Mattino Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli e provincia: “Il nodo da sciogliere è l’incertezza. E’ necessario che i farmacisti sappiano su quante dosi possono contare, 10, 50 o 100 non importa ma servono certezze. In vista del terzo richiamo il nostro ruolo sarà centrale e i grandi punti vaccinali degli hub destinati a essere chiusi. In farmacia una vaccinazione costa 6 euro, dal medico più o meno lo stesso, in un hub 25 o 30 euro e il personale è sottratto ad altre funzioni assistenziali. Il confronto non regge: chi oggi rifiuta di andare in un centro vaccinale potrebbe invece scendere da casa e recarsi in farmacia e sarà così anche per le terze dosi. La fiducia è fondamentale e serve continuità. Ora con la circolare coloro che hanno vaccini fermi possono ripartire anche con gli over 60. Prima non era chiaro ed eravamo limitati ai 59 anni. La mancata adesione? E’ figlia della confusione e dell’incertezza. Basta con gli avverbi dubitativi“.