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Diabete: nuove speranze per il futuro con il Tirzepatide

Primo piano delle mani femminili che tengono glucometro con strisce. Dispositivo medico portatile per determinare la concentrazione approssimativa di glucosio nel sangue. Diabetico che usa il glucometro

Diabete: nuove speranze per il futuro con il Tirzepatide

Il 14 novembre ricorre la Giornata Mondiale del diabete, un invito a riflettere sulle sfide globali e sulle ultime novità nel trattamento di questa malattia e dell’obesità in generale. Con l’avanzare della ricerca, sono in arrivo soluzioni innovative che potrebbero trasformare la vita di milioni di persone, tra cui un farmaco di recente approvazione in Italia, il Tirzepatide.

 

La sfida del diabete e i nuovi farmaci

 

Il diabete è una delle malattie croniche a più rapida crescita al mondo, con oltre 530 milioni di persone affette a livello globale. Si stima inoltre che il numero possa raggiungere i 700 milioni entro il 2045. In Italia si contano oltre 3,5 milioni di persone con diabete, un dato che riflette l’importanza di sensibilizzare e informare non solo i pazienti, ma anche le istituzioni e la società civile sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e sui trattamenti.

 

Da poco, un nuovo farmaco è arrivato sul mercato italiano e porta con sé grandi aspettative: il Tirzepatide, sviluppato dalla casa farmaceutica Lilly. Già testato in numerosi studi clinici, ha dimostrato di poter portare risultati significativi nel trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità, due condizioni spesso interconnesse.

 

Come funziona il Tirzepatide: doppia azione terapeutica

 

La novità del Tirzepatide risiede nella sua capacità di agire contemporaneamente su due recettori ormonali fondamentali per la gestione del peso e del glucosio: il GLP-1 (peptide glucagone-simile-1) e il GIP (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente). Questo duplice meccanismo offre una risposta potenziata: da un lato, stimola il rilascio di insulina, migliorando il controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2; dall’altro, aumenta la sensibilità dell’organismo all’insulina e riduce l’appetito, contribuendo a una significativa perdita di peso.

 

Negli studi clinici, e in particolare nel SURMOUNT-1, il Tirzepatide ha dimostrato una riduzione del peso corporeo fino al 22,5%, un risultato che rappresenta una svolta nel trattamento farmacologico dell’obesità. Questo effetto si ottiene attraverso un uso costante del farmaco, che viene somministrato tramite penne preriempite, e in combinazione con dieta ed esercizio fisico.

 

Le potenzialità e le sfide del nuovo farmaco in Italia

 

Il Tirzepatide, al momento, è disponibile in Italia in “classe CNN”, ovvero a carico del paziente, ma Lilly è già in contatto con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per ottenere l’inclusione del farmaco nel Servizio Sanitario Nazionale, in modo da renderlo accessibile a una popolazione più ampia. Secondo Elias Khalil, Ceo di Lilly Italy hub, questa nuova molecola potrebbe cambiare radicalmente la gestione di patologie complesse e croniche come il diabete e l’obesità, riducendo al contempo l’incidenza di condizioni gravi ad esse correlate, come malattie cardiovascolari, cancro e ictus.

 

Il professor Rocco Barazzoni, presidente della Società Italiana di Obesità, ne ha sottolineato: “Entriamo in una nuova fase nel trattamento dell’obesità, con un approccio innovativo che permette di dare una risposta ai bisogni di cura rimasti a lungo insoddisfatti e di migliorare la qualità di vita dei pazienti”.

 

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