Ciclosporina nel trattamento oftalmico della cheratocongiuntivite secca nei cani
Tra i farmaci maggiormente utilizzati in ambito veterinario per il trattamento di numerose malattie immunomediate vi è senza dubbio la ciclosporina. Questo medicinale è prescritto soprattutto per il trattamento oftalmico della cheratocongiuntivite secca, patologia molto comune nei cani. Sebbene il suo meccanismo d’azione non sia ancora così chiaro, da sempre i farmacisti hanno utilizzato le proprietà in olio di oliva vergine o di mais purificato al fine di stimolare l’incremento della produzione lacrimale. Il sospetto è che possa agire in maniera analoga alla prolattina, adattando cioè i recettori prolattinici lacrimali. In particolare, il suo principale effetto, è rappresentato dal blocco dell’interleuchina; l’interruzione della produzione di mediatori infiammatori locali pare infatti essere in grado di arrestare l’auto-perpetuazione dell’adenite lacrimale.
Da questo fenomeno, dopo diverse settimane di terapia, deriva una conseguente ripresa della normale o migliorata produzione di lacrime. Tuttavia bisogna sempre tenere a mente che un’interruzione prematura della terapia comporta un ritorno dei sintomi nello spazio di pochi giorni. Il tasso di successo del trattamento della cheratocongiuntivite secca trattatta con ciclosporina è molto alto, raggiungendo una percentuale del 75-85%. Il farmaco si è anche rivelato efficace nel trattamento di pastori tedeschi e altri cani per quanto riguarda la cheratite superficiale cronica, una malattia immunitaria della cornea e probabilmente mediata dall’interleuchina, lasciandosi preferire per l’assenza di effetti collaterali sistemici rilevati in presenza di altri trattamenti, ad esempio quelli con corticosteroidi.
La preparazione galenica in capsule è ovviamente soggetta a presentazione in farmacia di ricetta veterinaria non ripetibile in copia unica e con validità di 30 giorni. Ciò significa che può essere utilizzata una volta sola.